venerdì 2 novembre 2012

La risposta di una mamma all'assessora Kasslatter Mur

Gentile dottoressa Kasslatter Mur,

La ringrazio per la sollecita risposta, ma continuo a rimanere perplessa in merito alle motivazioni che l'hanno spinta e la spingono a mantenere in vigore la riforma scolastica.

Nella Sua risposta Lei fa riferimento a "molte famiglie e organizzazioni" che le avrebbero richiesto un inizio anticipato dell'anno scolastico. Mi risulta ,al contrario, che molti  genitori, persino i nonni vigile, Le avessero chiesto di lasciare invariata la data di inizio dell'anno scolastico, per poter usufruire dei prezzi ridotti, praticati nelle località turistiche per tale periodo. In un momento economicamente difficile come quello attuale non mi sembra una richiesta da sottovalutare.

In un secondo punto Lei sostiene che una ripetuta interruzione dell'anno scolastico sia positiva per gli studenti. Concordo con Lei solo in parte, in quanto questa settimana di ognisanti è troppo a ridosso dall'inizio dell'anno. Penso soprattutto ai bambini piccoli, quelli al primo anno di scuola materna o
della scuola elementare. Hanno solo da poco tempo smesso di piangere per il distacco,da poco hanno imparato a  gestire la giornata scolastica....Una vacanza così lunga li destabilizza notevolmente e questo mi è stato confermato da molte insegnanti.

Arriviamo al punto conclusivo della Sua mail: la questione vacanza estive e il riferimento al sistema scolastico europeo. La questione che Lei pone va valutata in un ambito non solo scolastico ma sociale e mi permetta "pratico". Sono madre di tre figlie e la praticità e l'organizzazione familiare sono il mio pane quotidiano.
Iniziare prima e finire più tardi, rispetto alle date finora adottate, comporta che i ragazzi, i bambini, frequenterebbero la scuola anche in periodi con temperature piuttosto calde. Ho personalmente sperimentato diverse volte cosa voglia dire entrare in aule di 20 o più bambini, senza aria condizionata, con temperature che superano i 30 gradi, con tutte le persiane chiuse per evitare che la situazione, se possibile peggiori. A che pro questa tortura? Credo che prima di proporre date estive, sia il caso di valutare lo stato di vivibilità all' interno delle nostre scuole.
Vorrei farLe notare inoltre,che molte ditte, anche locali, obbligano i propri dipendenti a usufruire nel mese di agosto della maggior parte delle proprie ferie.Tale consuetudine condiziona notevolmente la vita famigliare in quanto i residui di ferie non permettono ai genitori di coprire tutti frazionamenti che Lei propone. Negli altri paesi europei questa consuetudine non esiste, oltre al fatto che spesso si dimentica che nei paesi a noi confinanti esistono strutture complementari e di appoggio ai genitori lavoratori, che noi nemmeno ci sogniamo e a prezzi decisamente abbordabili
Purtroppo la chiusura nel mese di agosto delle ditte comporta l'aumento sproporzionato delle tariffe per i soggiorni in vacanza. La conseguenza è che le famiglie puntano, sempre di più, a sfruttare le tariffe delle cosiddette basse stagioni, giugno e settembre. 
Come vede il riferimento al modello europeo scolastico, se da un certo punto di vista può essere valido, dall'altra si scontra nella fattibilità con la realtà lavorativa locale dei genitori. Ed è per questo motivo che Le chiedo di fare riferimento alla famiglia media altoatesina, quando progetta e propone riforme scolastiche. Le "buone idee" non sempre rimangono tali una volta applicate nella vita quotidiana purtroppo.

La ringrazio per l'attenzione accordatami. Distinti saluti.

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