La ringrazio per la sollecita risposta, ma continuo a rimanere
perplessa in merito alle motivazioni che l'hanno spinta e la spingono a
mantenere in vigore la riforma scolastica.
Nella Sua risposta Lei fa riferimento a "molte
famiglie e organizzazioni" che le avrebbero richiesto un inizio
anticipato dell'anno scolastico. Mi risulta ,al contrario, che molti
genitori, persino i nonni vigile, Le avessero chiesto di lasciare
invariata la data di inizio dell'anno scolastico, per poter usufruire
dei prezzi ridotti, praticati nelle località turistiche per tale
periodo. In un momento economicamente difficile come quello attuale non
mi sembra una richiesta da sottovalutare.
In un secondo punto Lei sostiene che una ripetuta
interruzione dell'anno scolastico sia positiva per gli studenti.
Concordo con Lei solo in parte, in quanto questa settimana di ognisanti è
troppo a ridosso dall'inizio dell'anno. Penso soprattutto ai bambini
piccoli, quelli al primo anno di scuola materna o
della scuola elementare. Hanno solo da poco tempo smesso di piangere per il distacco,da poco hanno imparato a gestire la giornata scolastica....Una vacanza così lunga li destabilizza notevolmente e questo mi è stato confermato da molte insegnanti.
della scuola elementare. Hanno solo da poco tempo smesso di piangere per il distacco,da poco hanno imparato a gestire la giornata scolastica....Una vacanza così lunga li destabilizza notevolmente e questo mi è stato confermato da molte insegnanti.
Arriviamo al punto conclusivo della Sua mail: la
questione vacanza estive e il riferimento al sistema scolastico europeo.
La questione che Lei pone va valutata in un ambito non solo scolastico
ma sociale e mi permetta "pratico". Sono madre di tre figlie e la
praticità e l'organizzazione familiare sono il mio pane quotidiano.
Iniziare prima e finire più tardi, rispetto alle date finora
adottate, comporta che i ragazzi, i bambini, frequenterebbero la scuola
anche in periodi con temperature piuttosto calde. Ho personalmente
sperimentato diverse volte cosa voglia dire entrare in aule di 20 o più
bambini, senza aria condizionata, con temperature che superano i 30
gradi, con tutte le persiane chiuse per evitare che la situazione, se
possibile peggiori. A che pro questa tortura? Credo che prima di
proporre date estive, sia il caso di valutare lo stato di vivibilità
all' interno delle nostre scuole.
Vorrei farLe notare inoltre,che molte ditte, anche locali,
obbligano i propri dipendenti a usufruire nel mese di agosto della
maggior parte delle proprie ferie.Tale consuetudine condiziona
notevolmente la vita famigliare in quanto i residui di ferie non
permettono ai genitori di coprire tutti frazionamenti che Lei propone.
Negli altri paesi europei questa consuetudine non esiste, oltre al fatto
che spesso si dimentica che nei paesi a noi confinanti esistono
strutture complementari e di appoggio ai genitori lavoratori, che noi
nemmeno ci sogniamo e a prezzi decisamente abbordabili
Purtroppo la chiusura nel mese di agosto delle ditte comporta
l'aumento sproporzionato delle tariffe per i soggiorni in vacanza. La
conseguenza è che le famiglie puntano, sempre di più, a sfruttare le
tariffe delle cosiddette basse stagioni, giugno e settembre.
Come vede il riferimento al modello europeo scolastico, se da un
certo punto di vista può essere valido, dall'altra si scontra nella
fattibilità con la realtà lavorativa locale dei genitori. Ed è per
questo motivo che Le chiedo di fare riferimento alla famiglia media
altoatesina, quando progetta e propone riforme scolastiche. Le "buone
idee" non sempre rimangono tali una volta applicate nella vita
quotidiana purtroppo.
La ringrazio per l'attenzione accordatami. Distinti saluti.
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